“[…] nella forma del “romanzo epistolare”, assai diffusa nel XVIII secolo [“si” N.d.R.] rovesciò di colpo il rapporto di forze tra la story e i personaggi: non era più la logica della sotry a determinare di per sé quale personaggio sarebbe entrato, e in quale momento, sulla scena del romanzo: questa volta i personaggi si emancipavano, si appropriavano totalmente della libertà di parola, infatti, è per definizione la confessione di un corrispondente che parla di ciò che vuole, che è libero di divagare, di passare da un argomento all’altro.”
Milan Kundera