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LINEARE O CIRCOLARE

“In un settimanale illustrato c'era questa fotografia: una fila di uomini in uniforme, col fucile in spalla e sulla testa un elmetto completo di visiera protettrice in plexiglas, hanno lo sguardo rivolto verso un gruppetto di giovani in jeans e maglietta che ti tengono per mano e fanno un girotondo sotto i loro occhi.

[…]

Credo di capirli: hanno l'impressione che il cerchio che descrivono sul suolo sia un cerchio magico che li unisce come un anello. E il loro petto si gonfia di un intenso sentimento di innocenza: non sono uniti, come un gruppo di soldati o una squadra di fascisti, dalla marcia, ma, come dei fanciulli, dalla danza. Vogliono sputare in faccia ai poliziotti la loro innocenza.

Così li ha visti anche il fotografo, che ha messo in rilievo questo contrasto eloquente: da un lato la polizia nell'unità falsa (imposta, comandata) dei ranghi, dall'altro i giovani nell'unità vera (sincera e naturale) del cerchio; da una parte la polizia nella tetra attività dell'appostamento, dall'altra i ragazzi nella gioia del gioco.”

Milan Kundera

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