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LA MANTIDE DELLE EPOCHE

 

Una carezza strana, meno morbida, più "necessità", lasciata un po' a metà, utile.

Sconsacro un po' il monumento, idolo di magie, luna in solstizio.

Prendi la carta ed ordina vino e nuvole: qui non importa se per dessert mangi me.

Voglio vegliare sul merito ed il velo va via, voglio osannare terribili rivincite.

Mormora quasi piano: più dolce sei, meno patirai.

Perderne metà è futile.

Ora consideriamo la colposità del lignaggio dell'errore.

Crepa, fenice.

Prendi le nuvole ed incartale nell'uva pigiata: qui ciò che conta è che ti divori un po', digerendomi.

Voglio vegliare sul merito ed il velo va via, voglio osannare terribili rivincite.

La mantide delle epoche - Kale Yuga
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