“Un simbolo non offre un concetto preciso ma agisce come uno specchio che riflette il livello di Coscienza del ricercatore. Nel cristianesimo la croce non ha una sola ma infinite valenze: per alcuni essa è uno strumento di tortura, per altri l’incrocio tra spazio e tempo, per altri ancora l’albero della vita, il segno più e così via. I testi sacri danno origine a commenti molteplici; lo sanno bene i cabalisti che estrapolano dalla Bibbia le rivelazioni più bizzarre. Diverse generazioni di psicoanalisti hanno tratto insegnamenti dai sogni e dalle favole. Allora mi sono detto che non esistono testi sacri di per sé: la sacralità la conferisce il lettore. La verità non sta in un libro ma nello spirito di chi, con l’aiuto dei simboli, scopre nelle profondità del proprio essere il mistero essenziale che è il vero Maestro. E allora perché non cercare la saggezza nell’arte letteraria più umile, la barzelletta? Perché non trattare quelle battute come se fossero testi iniziatici? Sono anonime, hanno lo scopo di suscitare la risata salvifica, affondano le radici nell’inconscio, veicolano un senso critico e una filosofia naturale… "
Alejandro Jodorowski