“Nella storia del furto, le immagini sono: il potentissimo Dio maschio e i due umani infidi.
E la regola è: gli uomini devono sentirsi in colpa, cioè sbagliati, e perciò temere la propria tendenza a commettere errori.
Ogni persona religiosa capisce sia queste immagini, sia questa regola, e non le occorre altro. Da millenni non occorre capire altro, alle persone religiose. E sia le immagini, sia le regole, sia l’incomprensibilità delle storie sacre sono immobilizzate da questo capire. Non per nulla le religioni hanno bisogno di statue, dipinti, architetture: tutte cose che, una volta fatte, non si muovono più. Altrimenti, nei loro luoghi di culto i devoti preferirebbero circondarsi di piante e animali, contemplare fiumi, nubi, stelle e via dicendo.”
Igor Sibaldi