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IL RICCO E FORTUNATO SIG. SCOREGGIONE

Genesi del ricco e fortunato Sig. Scoreggione

La poesia del ricco e fortunato Sig. Scoreggione

Un giorno lieto e di buona emozione, scoreggia, pensando, il Sig. Scoreggione: senza paura, senza controllo, anche s’è dura questa la mollo!

Che gran sorpresa! Non c’è indignazione, anzi, il gran peto, è da ovazione! Meravigliosa! Che ammirazione! Dice la gente al Sig. Scoreggione:

ricca e vivace di genuinità, di lei ci ammalia la veracità. Or’anche la dea, cieca fortuna, bacia le chiappe a forma di luna

e presto quei versi, passate indecenze, degni si mostran di gran riverenze. A parte il successo, il nostro favore va a chi anche in cesso crea lo stupore,

a chi caccia tensione da pance nervose, ridà il sorriso alle genti pensose. Vive felice, ricco e beato, suonando il culo al modo di un fiato;

musica e libri, vera passione, aria cantata da quel gran culone. L'arte prorompe e la rima si spreca, davanti a quel culo da peto-teca.

Se c'è una causa oppure un tenzone, vince le liti mollando scorrone, a suon di peti e potenti efflusioni, chiude a suo pro(t) le conciliazioni.

Perché porta ricchezze e montagne di bene, svuotare il culo dalle sue pene. Soldi e fortuna, il sole e la luna, no sforzi dal culo, né remora alcuna.

Vinci le gare e tuoi sono i premi, se dal tuo buco l’olezzo ti spremi. Gioie serene, saggezza e bontà; un mondo perfetto scorrando verrà.

Se il culo scoppia, tipo esplosioni, il gatto smette le sue effusioni. Cibo e amore son nutrimento, per l'aria viva sempre in fermento,

di quel gran culo, di puzze cagione, non c'è aroma per consolazione. Larga la foglia stretta la via, beccala tutta la scoreggia mia.

È uomo d’un pezzo, di mente e d’azione: ricchezza e fortuna al Sig. Scoreggione.

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